G8 University Student Summit

Impegnare i Capi di Stato e di Governo dei Paesi che a luglio si riuniranno a L’Aquila per il G8 sui temi dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, della legalità e della pace.

Con questa risoluzione, si è concluso a Palermo il G8 University Students’ Summit 2009, promosso, nell’anno di presidenza italiana del G8 da, Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), Politecnico di Torino e Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, con la collaborazione della Fondazione Banco di Sicilia.




I ventidue studenti, delegati di una quindicina di Paesi di tutto il mondo, hanno approvato e sottoscritto una ”Dichiarazione finale” con la quale chiedono ai leader mondiali che saranno in Italia in occasione del G8 di luglio di considerare una serie di proposte. In particolare, i delegati hanno sottolineato la necessità che le università diventino laboratori per progetti di sviluppo tesi ad attuare soluzioni al servizio della società; che il dibattito non resti circoscritto all’ambito accademico, ma che possa contribuire a tutti i livelli allo sviluppo sostenibile; che la formazione degli insegnanti a tutti i livelli educativi sia basata sul principio della creazione di un’autentica cultura della legalità e della pace; che i valori comuni di tolleranza e cooperazione siano considerati elementi centrali nella cultura della diversità sostenibile; che i valori democratici nelle sedi educative siano ispirati all’inclusione e alla partecipazione di tutti, rispettando, al contempo, le culture specifiche e le tradizioni locali; che le politiche nazionali e internazionali siano dirette a incoraggiare il dialogo fra le giovani generazioni e tra queste e chi ha responsabilità decisionali e di governo. La nuova sede del G8 a L'Aquila


Raccomandazioni, quelle giunte da Palermo, nel segno di uno sviluppo sostenibile che sia reale e condiviso e non mera enunciazione di principio. Prima della sottoscrizione della Dichiarazione finale è intervenuto il sottosegretario agli Affari Esteri, Vincenzo Scotti, che ha sottolineato, fra l’altro, la giustezza dell’azione attuata dal presidente Barak Obama, ”attraverso cui gli Stati Uniti hanno preso coscienza che non sono soli: senza la finanza cinese, ad esempio, gli Usa crollerebbero, per cui la crisi deve essere affrontata insieme e occorre che una sua risoluzione sia attuata a livello globale”.


 

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