Vizi e Virtù del Nostro Mare (seconda parte)

Dopo aver dato ampio spazio a quella che è la caratteristica principale del Nostro Mare, passiamo in rassegna gli altri elementi che contraddistinguono la specificità dello specchio d’acqua salata. (per chi si fosse perso la prima parte: http://www.zonalocale.it/rubriche/angelo-marzella/vizi-e-virtu-del-nostro-mare-la-salinita ). Dunque, messa da parte la salinità, ripartiamo da un altro importante elemento che distingue, ma soprattutto caratterizza i mari: nell’immaginario collettivo siamo abituati a vederlo blu o azzurro, ma il mare nasconde nelle sue caratteristiche una grandissima varietà di tonalità.





 



 





La spiegazione immediata del color blu è data dal fatto che l’acqua del mare trasparente come l’acqua che siamo abituati a bere crea una superficie riflettente che riproduce il tipico colore blu del cielo (e qui si potrebbe chiedere perché è blu il cielo ... ma è ben altro argomento, magari da riprendere in futuro).



 





In realtà la spiegazione fisica è decisamente più complessa ed è dovuta al così detto effetto Raman (dal nome del suo scopritore Indiano) che detto in breve è il responsabile della selezione delle onde elettromagnetiche che con diverse lunghezze d’onde (e relativi diversi colori) raggiungono la superficie delle acque e vengono assorbite dalle particelle sospese nel liquido di fatto determinando differenti percezioni colorimetriche al nostro occhio. Mentre gli altri colori a basse profondità vengono percepiti come nero, il blu viene visto dall’occhio fino a 400 mt di profondità.


Naturalmente altre sfumature e colorazioni possono essere frutto della presenza di organismi in sospensione, si pensi solo alle alghe quanta influenza possono avere nella colorazione tendente al verde o al marrone.


La temperatura media delle acque superficiali degli oceani è di 15°C, per i mari chiusi saliamo oltre i 20°C mentre se si considerano le acque profonde la media scende a soli 3,5°C, e questo e facilmente spiegabile in virtù dell’azione della luce solare che in superficie scalda, lasciando al fondo del volume di acqua la presenza di masse più fredde e quindi più dense e più pesanti.


Inutile dire che la composizione chimica dei mari prevede la presenza dell’Ossigeno e dell’Idrogeno (nel classico H2O), e di differenti tipi di sali.

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