Ebola: epidemia senza precedenti!

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono migliaia le vittime tra la Guinea, Sierra Leone, Liberia, Nigeria e Repubblica Democratica del Congo. “Preghiamo per le vittime del virus ebola e per quanti stanno lottando per fermarlo”, è l’appello di Papa Francesco per un’epidemia difficile da arrestare, oramai a carattere continentale. Già diversi ospedali hanno chiuso in Liberia e Sierra Leone, e molte altre strutture sanitarie sono al collasso. Questa epidemia è considerata “senza precedenti” sia per il numero di vittime sia per l’estensione territoriale, con un elevato tasso di letalità, senza cure specifiche né vaccini.
È forte la  mobilitazione della Chiesa in tutta la regione, attraverso le strutture sanitarie cattoliche e attività di sensibilizzazione e prevenzione nelle comunità. Particolarmente attive le Caritas diocesane e nazionali attraverso volontari locali e autorità religiose e civili, in coordinamento con le organizzazioni specializzate (OMS, Unicef, MSF) e i Ministeri della Salute.


Sono numerosi gli appelli che dalle Caritas locali vengono inoltrati alle reti internazionali della Caritas, per un sostegno immediato all’emergenza. Caritas Italiana continua a seguire con attenzione l’evoluzione della situazione nell’intera regione e supporta sin dall’inizio le attività delle Caritas locali con stanziamento di fondi e consulenze nell’elaborazione dei piani d’intervento. Fondamentale è il ruolo della sensibilizzazione e delle attività di prevenzione “porta a porta” e nei luoghi pubblici per accrescere la consapevolezza della popolazione e la condotta da tenere in caso di sintomi sospetti in famiglia e nelle comunità. Cruciale a tal proposito è il ruolo degli animatori locali, che conoscono profondamente e condividono la cultura e le tradizioni nei villaggi e nelle comunità, così come quello delle autorità locali, in particolare religiose, in cui la popolazione ripone particolare fiducia. Le Caritas si stanno occupando anche della distribuzione di cloro e sapone nelle famiglie delle zone colpite e dell’installazione di kit d’igiene per il lavaggio corretto delle mani nei luoghi pubblici maggiormente frequentati. Più di 200 animatori sono impegnati sul terreno, più di 400.000 i beneficiari già raggiunti attraverso le attività realizzate.
Di fronte all’emergenza regionale molti paesi hanno deciso di chiudere le frontiere per ridurre i rischi di espansione del virus, ma le economie locali sono in difficoltà e a rischio collasso; nelle zone maggiormente colpite dal virus scarseggia ormai anche il cibo. Si realizzano cordoni sanitari per ridurre al minimo gli spostamenti ed i rischi di contagio, ma nelle comunità maggiormente affette è necessario ora portare anche aiuti in viveri: per questo le Caritas si stanno attivando, in collaborazione con il PAM e altre organizzazioni sul terreno, anche nella distribuzione di cibo.

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