La Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e il Governo svizzero in supporto alla CRI per l’assistenza agli sbarchi

Sono quasi 50mila i migranti arrivati sulle coste siciliane dall’inizio dell’anno per un totale di circa 150 sbarchi complessivi. Il Comitato Regionale della Croce Rossa Sicilia partecipa attivamente alle operazioni di soccorso e di accoglienza nei porti e all’assistenza sanitaria in collaborazione con i medici dell’Usmaf, grazie all’accordo siglato con il Ministero della Salute, e nel rispetto del Piano di contingenza stilato dall’Assessorato Regionale alla Sanità.

Sono più di 2300 i volontari e 164 gli operatori del Reparto Sanità Pubblica CRI impegnati dal 1 gennaio scorso per garantire la distribuzione di generi di conforto, acqua e la gestione delle aree di accoglienza. Fondamentale il supporto sanitario offerto, grazie al quale è garantito un primo check medico ai migranti sbarcati, seguito da visite ed eventuali ospedalizzazioni urgenti. Solo a Catania il Comitato Provinciale CRI ha effettuato dal 1 gennaio scorso 543 visite e 61 trasferimenti in ospedale su un totale di quasi 6mila migranti sbarcati. La Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, attraverso il fondo di risposta alle emergenze e ai disastri (DREF) ha contribuito all’acquisto di tende per il posto medico nei porti siciliani, kit per donne, uomini e bambini, acqua, cibo, t shirt, kit di primo soccorso e la figura di un ulteriore mediatore culturale e un coordinatore per tutta la gestione degli sbarchi in Sicilia. La FICR inoltre, all’indomani del naufragio del 18 aprile scorso, ha lanciato un emergency appeal a tutto il Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa cui hanno risposto fin da subito diverse Società Nazionali di Croce Rossa (Austria, Gran Bretagna, Finlandia, Islanda, Giappone, Monaco, Norvegia, Svezia, Olanda) e il Governo svizzero. La CRI di Catania, che ha il coordinamento della gestione dei fondi raccolti con l’emergency appeal, potrà rifornire tutti i porti d’Italia interessati dagli sbarchi dei migranti con più di 70mila set comprensivi di vestiti, t shirt, slip, kit di soccorso per donne e bambini; 49mila kit di cibo, duecento letti da campo necessari ai nuovi centri nati a Roma e a Ventimiglia per i migranti in transito.
Grazie al contributo del Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, inoltre la CRI potrà disporre di ulteriori figure professionali che implementeranno il sistema già collaudato come mediatori linguistici e psicologi in grado di supportare i migranti nel momento dello sbarco.
Continua intanto, più forte di prima, a Catania il servizio di RFL restoring family link per le riunificazioni familiari dei migranti che spesso rischiano di essere divisi al momento dello sbarco. Grazie a un importante protocollo d’intesa siglato con la Prefettura, la CRI di Catania si fa capofila e modello su tutto il territorio nazionale di una delle attività che caratterizza fortemente la missione umanitaria di Croce Rossa. Con questo accordo la Prefettura di Catania autorizza quindi la Croce Rossa locale a rapportarsi con le Autorità e i Servizi presenti al momento dello sbarco, e successivamente con i centri di ospedalizzazione e di accoglienza, entro il territorio siciliano, che si occupano di accoglienza. Più nel dettaglio, grazie a questo accordo, la CRI può consultare copia degli elenchi predisposti dalla Questura che contengono i nominativi delle persone sbarcate e avere una precisa indicazione del luogo dove gli stessi migranti vengono destinati. Inoltre è autorizzata al trasporto migranti con auto CRI, a supporto di eventuali familiari ospedalizzati. E ancora, può avere un’autorizzazione ufficiale all’accesso presso i centri di accoglienza dei migranti trasportati in Sicilia per la riunificazione familiare.
Il servizio di RFL, già presente negli uffici, è stato quindi esteso sul molo, in appoggio all’autorità giudiziaria competente, per poter così superare le difficoltà insorte al momento dello sbarco qualora le famiglie dei migranti vengano separate. Spesso purtroppo non è possibile far scendere dalle navi le famiglie insieme, a seconda di criteri igienico sanitari che devono essere applicati, imposti dalla drammaticità delle circostanze.
Diventa quindi essenziale che l’attività di RFL dei volontari CRI si possa svolgere sia in ufficio sia nel momento dello sbarco, per garantire l’unità delle famiglie migranti in arrivo.



 

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